sabato 2 aprile 2011

L'UOMO PRIMITIVO


L'uomo primitivo non conosceva il bar. Quando la mattina si alzava, nella sua caverna, egli avvertiva subito un forte desiderio di caffè. Ma il caffè non era ancora stato inventato e l'uomo primitivo assumeva la classica espressione scimmiesca. Non c'erano neanche bar. Gli scapoli, la sera, si trovavano in qualche grotta, si mettevano in semicerchio e si scambiavano botte di clava sulla testa secondo un preciso rituale. Era un divertimento molto rozzo e presto passò di moda. (...)

Gli antichi romani, invece, inventarono subito la taverna osservando il volo degli uccelli, e la suburra era un vero pullulare di bar. Gli osti facevano affari d'oro, tanto che divennero la classe dominante. Cesare cominciò la sua carriera come cameriere, e conservò la pessima abitudine di farsi dare le mance dai barbari sconfitti. (...)


Anche in Grecia i bar ebbero grande diffusione. I filosofi Peripatetici insegnavano nei tavolini all'aperto e finivano le lezioni completamente ubriachi. Pitagora inventò la sua famosa tavola perché era stanco di essere imbrogliato sui conti della birra, e Zanone divenne Stoico perché non aveva mai la pazienza di far raffreddare la sua cioccolata in coppa.


Il Medioevo fu uno dei periodi d'oro dei bar. Fu inventato il posto di ristoro, o stazione per i cavalli, in cui i cavalli potevano riposare e i cavalieri rifocillarsi. In realtà la cosa andava cosi: il cavaliere chiedeva al cavallo "Sei stanco, si?", si fermava e beveva. Questo avveniva anche trenta, quaranta volte in un chilometro. (...)


Una variante celebre di queste taverne erano quelle dei pirati, dove si beveva quasi esclusivamente rhum. In verità i pirati andavano pazzi per il frappé: ma rozzi e adusi alla vita di mare, finivano sempre per piantarsi i cucchiaini negli occhi. Per questo il novanta per cento portava la famosa benda nera.
Molti finirono cosi distrutti dall"acqua di fuoco", finché il famoso Morgan l'orbo non scopri che il frappé si poteva bere anche con la cannuccia. Per questa intuizione la regina d'Inghilterra lo nominò baronetto e gli regalò un timone in similpelle di leopardo. (...)

Passiamo quindi alla Rivoluzione Francese: in questo periodo i bar ebbero dei veri momenti di fulgore. I nobili vi passavano quasi tutta la giornata.
Cristoforo Colombo era stato da poco in America, e appena sbarcato aveva visto gli indigeni che portavano al collo degli strani oggetti di ferro, a forma di cilindro e con un piccolo becco. Gli indios, nel loro dialetto, li chiamavano "napoletana", o "moka", che vuol dire "macchina-di-ferro-dal-nero-succo-che-sveglia". Essi tenevano in questi cilindri un liquore denso e scuro, di cui bevevano quantità incredibili. Cristoforo Colombo volle assaggiarlo e subito disse "Manca lo zucchero", poi propose una permuta, e si fece dare tre di quelle macchine per trecento sveglie. Gli indigeni, soddisfatti lo chiamarono "Bazuk", (uomo-bianco-che-fa-gli-affari-da-bestia), e fecero un balletto in suo onore.
Colombo tornò in Spagna, e appena giunto alla corte della regina Isabella, si chinò ai suoi piedi con la cuccuma in mano e le fece una grossa macchia sul vestito intarsiato di diamanti. La regina adirata disse "Que fais?" (cosa fai?), anzi non disse proprio cosi, comunque da quel giorno la bevanda si chiamò Quefé e poi Caffè, anche se il popolo irriverente insisteva nel chiamarlo Cazzofè. (...)


Dalla Spagna il caffè volò in Francia dove divenne la bevanda preferita della nobiltà. Qui l'abate Sieyes, nota figura di taccagno, inventò il cappuccino, che originariamente al posto del latte aveva l'acqua. (...)


Intanto in Italia, Girolamo Savonarola bollava la corruzione della nobiltà e lanciava il caffè Hag. Il resto è storia dei nostri giorni.

Attrazioni
Un bar Sport possiede un richiamo tanto maggiore, quanto più organicamente possiede attrazioni: ad esempio, è perfettamente inutile che un bar possieda un buon biliardo se non ha un buon scemo da bar. E parimenti, un bar che possiede uno scemo di ottima qualità, non può competere con un bar che abbia un mediocre scemo ma che possa sfoggiare un ombrello dimenticato da Haller. I bar più di classe hanno un vero e proprio mercato di attrazioni, con pezzi pregiati: un buon tecnico da discussione del lunedi, per esempio, viene valutato mezzo milione; un fattorino cantante con sopracciglio basso vale almeno due flipper o, a preferenza, un flipper e una foto gigante firmata da Bartali sull'Izoard. Ma vediamo nei dettagli.

il flipper, la pesca col boero, il calcio balilla, il biliardo, riffa, i giochi di carte, il telefono, la bacheca.