sabato 20 agosto 2011

IL CORO DEI MERLI DELLA FORESTA NERA SI PRODURRA ALLE SETTE

Il tedesco è amante della natura, ma se ne fa il concetto di una grandiosa arpa gallese. Egli si interessa molto del proprio giardino. Pianta sette rose sul lato nord e sette sul lato sud; se non crescono tutte delle stesse dimensioni e della stessa forma se ne cruccia al punto di perdere il sonno. Lega ciascun fiore a un bastoncino. Il fiore non fa più lo stesso effetto alla vista, ma lui ha la soddisfazione di sapere che il fiore c'è e si comporta bene.
Nel centro geometrico del prato, che talvolta è grande quanto una tovaglia e, in generale, è cintato, viene posto un cane di porcellana. I tedeschi amano moltissimo i cani ma, per lo più, li preferiscono di porcellana. Il cane di porcellana non scava buche nel prato per seppellirvi gli ossi, e non butta per aria un'aiuola con le zampe posteriori. Dal punto di vista tedesco, è il cane ideale. Sta dove lo si mette e non è mai dove non dovrebbe essere. 
A una data fissa, in autunno, i tedeschi puntellano con paletti i loro fiori e i loro cespugli e li coricano al suolo, coprendoli, con stuoie cinesi; poi, ad un'altra data fissa, in primavera, li scoprono e li rimettono in piedi. Se capita un autunno eccezionalmente mite o una primavera eccezionalmente tardiva, tanto peggio per gli sfortunati vegetali. Nessun autentico tedesco ammetterebbe che l'organizzazione venisse scompigliata da una cosa irregolare cone il sistema solare. Nell'impossibilità di disciplinare il tempo atmosferico, il tedesco lo ignora.
L'albero preferito dei tedeschi è il pioppo: la gente di altri paesi disordinati può cantare la bellezza della quercia nodosa, del castagno dai rami dolcemente protesi, o dell'olmo ondeggiante. Per il tedesco queste piante caparbie e scarruffate sono un pruno nell'occhio. Il pioppo cresce dove lo si pianta e come lo si pianta. Non ha idee personali. Non sente il bisogno di allargare i suoi rami né di ondeggiare. Si limita a crescere dritto e slanciato, come si conviene a un albero tedesco; perciò, gradatamente, i tedeschi vanno sradicando tutti gli altri alberi e li sostituiscono con pioppi.
Il tedesco è amante della campagna ma la pensa come quella signora che avrebbe preferito il selvaggio "un pò più vestito". Il tedesco cammina volentieri nel bosco...per andare al ristorante. Ma il sentiero non deve essere troppo ripido, deve essere fiancheggiato da un canaletto in muratura per lo scolo delle acque e, ogni venti metri, deve esserci una panchina su cui riposare intanto che si terge il sudore della fronte; infatti, non passerebbe per la testa a un tedesco di sedersi sull'erba, come a un vescovo inglese non passerebbe per la testa di fare capriole.
Al tedesco piace ammirare il panorama dalla vetta di un monte, ma vuole trovare lassù una lapide che gli dica che cosa deve guardare, nonché una tavola e una panca per potersi sedere e consumare la frugale merenda a base di birra e panini ripieni, che ha avuto cura di  portare con sé. Se poi gli riesce di trovare attaccato a un albero un avviso della polizia che gli proibisce di fare questo o quello, ne trae un senso di benessere e maggior sicurezza.
Insomma , in Germania non si usa fare panegirici sulla natura allo stato selvaggio. in Germania la natura deve comportarsi bene e non dare cattivo esempio ai bambini. Un poeta tedesco che vedesse delle acque scendere, come quelle che scendono a Lodore, secondo la assai poco esatta descrizione di Southey, sarebbe troppo scandalizzato per sostare e scrivere su di esse versi illetterativi. Correrebbe via subito e farebbe un immediato rapporto alla polizia, e allora  le acque dovrebbero finirla una volta per tutte di mugghiare e spumeggiare. 
"Insomma, che cosa succede qui?" direbbe in tono severo, alle acque, la voce delle autorità tedesche. "Noi non possiamo tollerare cose simili. Scendete in silenzio, diamine! Dove credete di essere?".
E il consiglio municipale del luogo fornirebbe alle acque tubazioni di zinco, canali di legno e qualche scala a chiocciola, mostrando loro come si deve scendere, alla tedesca.
E' davvero un paese ordinato, la Germania.

In Germania la maggior parte delle follie e dei peccati umani passa in seconda linea e diviene insignificante di fronte all'enorme nequizia di chi cammina sull'erba. In Germania, da nessuna parte, in nessuna circostanza, per nessun motivo, si deve camminare sull'erba. L'erba in Germania è una sorta di deità. Mettere i piedi sull'erba tedesca è un sacrilegio più grave che eseguire una danza scozzese sul tappeto da preghiera di un maomettano. Persino i cani rispettano l'erba tedesca. Nessun cane tedesco si sognerebbe di metterci sopra una zampa. Se vedete un cane che fa la capriole sull'erba potete giurare che è il cane di qualche miscredente straniero. In Inghilterra, quando si vuole che i cani non entrino in un dato luogo, lo si cinta di reti metalliche alte un paio di metri, con tanto di pali puntellati e filo spinato in cima. In Germania, invece, pongono nel bel mezzo del luogo un cartello con la scritta "Hunden verboten", e un cane che abbia nelle vene sangue tedesco guarda quel cartello e se ne va. 

Nei parchi tedeschi, i diversi viali sono destinati alle diverse categorie della comunità, e nessuno può metter piede sulla strada altrui, se non a rischio della propria libertà e delle proprie finanze. Ci sono sentieri speciali per "ciclisti",  e sentieri speciali per "pedoni", viali per "cavallerizzi", strade per veicoli leggeri e strade per veicoli pesanti; Vialetti per "bambini" e per "signore sole". Il fatto che non vi siano spazi particolari per "uomini calvi" e per "donne moderne" ha sempre rappresentato ai miei occhi una grave omissione. 
Nel Grosse Garten di Dresda, mi imbattei un giorno in una vecchia signora che se ne stava smarrita e perplessa nel punto di convergenza di sette viali. All'imboccatura di ciascuno di essi, a far da sentinelle, c'era un palo che vietava il transito a tutti eccetto le persone alle quali quel viale era destinato.
"Scusi se la disturbo" disse la vecchia signora dopo aver accertato che parlavo inglese e leggevo il tedesco, "Le dispiacerebbe dirmi che cosa sono e dove devo andare?"
La squadrai attentamente. Giunsi alla conclusione che era una "persona adulta" nonché una "pedona" e le indicai il viale. Lo guardò e parve delusa. 
"Ma io non voglio andare da quella parte. Non potrei prendere questo viale?"
"No, per carità, signora!" risposi "Questo viale è riservato ai bambini"
"Ma io non farei niente di male" soggiunse la signora sorridendo. A dire il vero non mi sembrava il tipo di vecchia signora capace di fare del male ai bambini.
"Signora" dissi "se dipendesse da me, le consentirei subito di andare per quel viale anche se all'altro capo ci fosse il mio primogenito, ma non posso fare altro che metterla al corrente delle leggi di questo paese. Per lei, persona adulta, avventurarsi per questo viale significa pagare una multa, se non finire in prigione. Ecco qua il suo viale, contrassegnato da un cartello inequivocabile: "Nur fur Fussganger"... viale riservato ai pedoni...e se vuole un consiglio, si avvii alla svelta da quella parte; non è permesso nemmeno star qui fermi a pensarci su".
"Ma quel viale non conduce dalla parte dove io voglio andare" insistette la signora.
"Conduce dalla parte dove lei dovrebbe voler andare" risposi, e ci separammo. 
Nei parchi tedeschi, ci sono panchine speciali, che portano la scritta "soltanto per adulti" (Nur fur Erwachsene), e il bambino tedesco, anche se ha voglia di sedersi, leggendo quel cartello passa oltre e va a caccia di una panchina sulla quale ai bambini sia permesso di riposare; là si siede stando ben attento a non toccare il legno con le scarpe infangate. Vel'immaginate una panchina in Regent's Prak, oppure in Saint James Park, su cui spiccasse la scritta "Soltanto per adulti"? Tutti i bambini nel raggio di cinque chilometri arriverebbero di corsa ad occuparla e cercherebbero di sloggiare gli altri che vi fossero già seduti. E nessun "adulto" riuscirebbe mai ad arrivare nemmeno in vista della panchina a causa della gran folla di bambini.

Tutto questo non significa che il paterno governo tedesco trascuri i fanciulli. Nei parchi e nei giardini pubblici tedeschi vi sono luoghi (Spielplatze) riservati all'infanzia; ognuno è munito di un mucchio di sabbia, e il bambino tedesco vi può giocare a sazietà, e far torte di fango e castelli di sabbia. Per il bambino tedesco una torta fatta con un fango che non sia quello sarebbe una torta immorale e non gli darebbe alcuna soddisfazione.

Un altro oggetto col quale si riesce ottimamente a procurarsi emozioni in Germania è la comune carrozzella per bambini. A quel che si può fare o non si può fare con un Kinderwagen, come lo chiamano laggiù, sono dedicate pagine e pagine nei codici tedeschi; dopo aver letto quelle pagine, si deve concludere che l'uomo capace di spingere una carrozzella per bambini in una città tedesca, senza infrangere la legge, sarebbe tagliato per la carriera diplomatica. Non si può andare a passo di lumaca con una carrozzella per bambini. Né si può andare troppo di fretta. Non si deve intralciare il cammino con una carrozzella, e se qualcuno si trova sulla sua strada, è la carrozzella che deve togliersi di mezzo. Se ci si vuol fermare bisogna andare nel luogo appositamente designato, dove le carrozzelle si possono fermare, e quando si arriva là, ci si deve fermare. Non si può attraversare la strada con una carrozzella, e se voi e il bambino abitate dall'altra parte della strada, peggio per voi. Non dovete lasciare la vostra carrozzella da nessuna parte, e soltanto in certi luoghi ve la potete portare dietro. Direi che, in Germania, chi porta in giro una carrozzella per bambini, si può procurare tante grane, da averne abbastanza per un mese. Qualunque giovane inglese che volesse attaccar briga con la polizia, otterebbe magnificamente lo scopo andando in Germania e portando con sé una carrozzella per bambini.

In Germania è proibito lasciare aperta la porta di casa dopo le dieci di sera, ed è proibito suonare il pianoforte dopo le undici. In Inghilterra, non mi è mai capitato di aver voglia di suonare il pianoforte e nemmeno di indurre qualcuno a farlo dopo le undici di sera. Ma quando mi sento dire che non devo assolutamente suonare è un'altra cosa. Quando ero in Germania, non mi veniva in mente il pianoforte prima delle undici di sera, ma, dopo, me la sarei goduta un mondo ad ascoltare la "preghiera di una vergine", oppure la sinfonia di "Zampa". Per il tedesco amante della legge, invece, la musica, dopo le undici di sera, cessa di essere musica; diventa un misfatto e, come tale, non gli da alcuna soddisfazione.